1984: Comincia l’avventura dello Scoutismo a Sparanise

Nell’ottobre del 1984, un minuscolo gruppetto di persone intorno ai venti anni cominciò a riunirsi avendo come unico scopo quello di formare una Comunità Capi che avrebbe dovuto animare un gruppo scout a Sparanise. E’ l’ 11 dicembre dello stesso anno, una domenica come tante, dopo la messa i soliti avvisi, ma infine ecco una notizia davvero inattesa: si aprirà un gruppo scout, c’è un mormorio generale, un po’ di sorpresa, curiosità e tanto entusiasmo… 

All’inizio si era pensato di aprire solo il clan, poi, in seguito alla pressione costante da parte di turbe di ragazzini furono aperte tutte le unità.

Era cominciata l’avventura dello Sparanise 1!!! E’ da sottolineare che nel nostro paese l’unica vaga eco della esistenza dello scoutismo veniva dalle pagine di Topolino che settimanalmente presentava gli intrepidi Qui Quo e Qua nelle vesti di Giovani Marmotte! Certo, le avventure tra i boschi piace a volti, ma, si sa, lo scoutismo non è solo questo… Molti, dunque, scoperto che al di là delle uscite c’era qualcosa di molto più profondo, preferirono ritornare alle palestre e alle lunghe serate davanti ai bar… Incredibile ma vero, la proposta scout fu accolta soprattutto dalle ragazze che da un giorno all’altro si ritrovarono guide e scolte e capo. 

Il 1985 è un anno denso di avvenimenti: il due febbraio prima uscita di gruppo: molta voglia di andare avanti, molti fazzolettoni rossi con nastrini grigi cominciano a ravvivare il gruppo e da buoni “piedi teneri” molta stanchezza per soli sei chilometri di strada…

Arriviamo ad aprile ed insieme al gruppo scout di Teano, che agli inizi fu un po’ la nostra stella polare, ci accantoniamo a Pignataro (dove oggi sorge il monastero di clausura delle Clarisse) nei giorni 12 13 e 14. Con gioia pensiamo: Viva il “San Giorgio”!!! 

E finalmente l’esperienza più travolgente dell’anno vissuta nel meraviglioso scenario di Itri, dove, estasiati dall’idea di poter trascorrere otto giorni in un luogo immersi nel verde dei monti, abbiamo portato a termine il nostro primo campo estivo.

Poi, inizia il nuovo anno: nuovi ragazzi entrano in Associazione, alcuni, come purtroppo succede, se ne vanno; nuove esperienze, nuovi canti da imparare, nuove strade da percorrere, nuove mete da raggiungere, un altro San Giorgio, un altro campo estivo ed infine la tanto attesa ed allo stesso tempo temuta (“ce la faremo??” si chiedevano i “novizietti”) ROUTE NAZIONALE. 

Ebbene, anche noi, meravigliando noi stessi, ce l’abbiano fatta e non ci sono parole per esprimere ciò che la Route ha rappresentato per un gruppo nuovo come il nostro. 

Con l’inizio del terzo anno di attività riusciamo, finalmente, a procurarci una sede tutta nostra. Per amor del vero bisogna dire che la sede consisteva in una specie di grosso capannone (sito in via Arciprete Palumbo, accanto alla pasticceria di Capuano, dove ora sorge una villetta) con un tetto in lamiera e pavimento in cemento. Non aveva finestre ed era senza impianto elettrico, ma con l’impegno di alcuni volenterosi (qualche abile capo o genitore) si provvide a dargli un aspetto abitabile: finestre, luce, pannelli che separavano gli angoli; al resto, cioè ai dettagli pensarono i ragazzi che seppur privi di una annosa esperienza si cimentarono nella costruzione di panche, tavoli, armadietti; la tana dei lupetti fu abbellita da una bellissima e gigantesca immagine della Giungla disegnata dalla nostra capo-artista (al secolo Teresa Zona), mentre la sede delle coccinelle era adornata da una sagoma della quercia la cui chioma era costituita da  centinaia di foglie in cartoncino verde. Passano gli anni, cambiano le sedi: dal capannone, al Supportico Serao, a piazzetta Ranucci, al Pozzo Nuovo sino ad arrivare alla casa canonica, ed ogni volta è un ricominciare, ridisegnare, reinventare, riprogettare, ricostruire, l’angolo di squadriglia o di reparto, la tana dei lupetti, la sede del clan o delle coccinelle … Ma il tutto è fatto sempre con grande semplicità e tanta buona volontà. 

E la memoria ritorna alle innumerevoli uscite, ai campi vissuti insieme nelle varie regioni della nostra bella Italia e non solo: Campania, Abruzzo, Molise, Umbria, Val d’Aosta, Trentino, Toscana, Liguria, Marche, Emilia Romagna, Lourdes ed ancora “Diamo una mano al papa” nel 1995, la route nazionale Capi del 1997 (“Strade e pensieri per domani”),  il campo nazionale E/G del 2003 ad Is Olias in Sardegna, il  RoverWay del 2006. 

Come non ricordare anche i momenti di festa con le famiglie dei nostri ragazzi: le feste per la mamma o il papà, gli spettacoli, il Giubileo nel 2000, La nostra Promessa con te nel 2004, il Giubileo Paolino del 2009.  E i momenti di festa in paese, li vogliamo proprio dimenticare? I luna Park per i bambini, la partecipazione al carnevale caleno, negli anni trascorsi, a partire dal millenario della fondazione di Sparanise con il carro ed il gruppo mascherato dal titolo “Sparanise Scomparsa”, il centenario dello scoutismo, le cacce al tesoro, le attività con le scuole, le specialità di squadriglia… 

Quante piste tracciate: è il caso  della manifestazione “Il presepe vivente” che gli scout organizzano ogni anno in un luogo differente del paese sin dal 1990 quando si tenne al Supportico Serao. È il caso delle Prime comunioni di gruppo che, con il permesso dei nostri sacerdoti, gli scout organizzano sin dal 1988, quando le officiò S. E. Monsignor Felice Cece o delle Cresime di gruppo che il gruppo organizza  ad intervalli regolari sin dal 1993, in cornici sempre differenti. È il caso della “Luce di Betlemme” che accogliamo e doniamo agli abitanti di Sparanise dal 2006.

Naturalmente il nostro grande ringraziamento va non solo ai genitori ed alle persone che abbiamo incontrato e con i quali abbiamo condiviso un pezzo del nostro cammino, ma anche e soprattutto ai sacerdoti che ci hanno seguito e ci seguono: don Guglielmo, don Peppino, padre Ernesto, don Carlo, don Liberato.

Un ultimo pensiero, ma non ultimo nel cuore, va ai nostri fratelli che ci precedono nel cammino dell’eternità: Salvatore Omaggio, Giovanni Bonadies, Piero Martino, Domenico Cipro, Padre Ernesto nostri compagni di strada, ci attendono ora nel cuore di Dio dove tutto ha inizio e tutto ha compimento. 

Queste poche righe a grandi linee dicono qualcosa degli scout di Sparanise, non parlano delle persone che da quel 1984 lo hanno animato e lo animano, non parlano del loro cammino, perché questa è un’altra storia.