Alfieri per davvero

Domenica 16 maggio, si è tenuto un incontro tra gli alfieri dei diversi Reparti della zona Volturno. Per questo, anche gli alfieri del Reparto del nostro gruppo, Sparanise 1, hanno partecipato. Così, Francesco ed io, avendo questo ruolo, abbiamo rappresentato con grande gioia i nostri reparti: Stella Alpina e Davy Crocket. Abbiamo portato con noi le rispettive fiamme e due tavolette di legno che ci sarebbero servite in seguito. Arrivati a Capua, luogo del nostro incontro, eravamo davvero emozionati: ci guardavamo intorno, incuriositi dalla presenza di molti esploratori e guide, provenienti da altre associazioni, che come noi stavano vivendo un momento speciale. Francesco ed io confabulavamo tra noi, commentando i colori dei foulard, che guardavamo con stupore: tutti erano diversi dai nostri ed era proprio questo il bello.

Dopo esserci presentati, ci siamo incamminati verso un prato affacciato sul fiume Volturno per raggiungere altri gruppi. Successivamente, ci siamo seduti intorno ad un grande puzzle incompleto. Di tanto in tanto, arrivavano delle persone che ci raccontavano la storia della loro vita: erano importanti figure che avevano seguito la strada del bene e della pace per raggiungere degli obiettivi. Ad esempio, mi ha colpito la storia di una ragazza proveniente da un paese in guerra: lei, nonostante tutto, si è battuta per permettere ai ragazzi della sua zona di istruirsi. È stato un racconto davvero toccante ed ho cercato di immedesimarmi in lei per poter capire meglio la sua situazione.

È stata poi, la volta degli alfieri dei vari reparti: ciascuno ha presentato la propria tavoletta (una tessera del puzzle) sulla quale c’era un disegno rappresentante il difficile anno che abbiamo trascorso o, in generale, il proprio Reparto. Così, quando Francesco ed io siamo stati chiamati, ci siamo alzati mostrando le nostre tessere, intitolate rispettivamente “Distanti, ma uniti” e “Felicità e spensieratezza, nonostante tutto”. Una tessera simboleggiava l’unione presente nel nostro gruppo e, nel segno dell’infinito, abbiamo voluto sintetizzare l’espressione “Semel scout, semper scout”. Sull’altra tessera, abbiamo rappresentato, invece, una giornata, il San Giorgio, in cui ci siamo sentiti liberi.

Poi, abbiamo cantato tutti insieme ed abbiamo unito le nostre tessere , così da completare il grande puzzle al centro. Abbiamo anche ascoltato le parole di un sacerdote, don Gianni, che ci spiegava l’importanza della pace. Dopo aver recitato la preghiera di San Francesco, abbiamo chiuso il cerchio con un lunghissimo “Boa”. Ci siamo salutati ed abbiamo portato con noi un distintivo da poter consegnare ad ogni membro del nostro gruppo.

Credo sia stata una delle esperienze più emozionanti mai fatte perché mi sono sentita testimone e rappresentante del mio Reparto. Inoltre, ci hanno informato che eravamo stati i primi scout ad incontrarsi dopo il periodo di pandemia, quindi mi sentivo davvero onorata di aver avuto questa grande occasione. È stato un incontro molto divertente e spero che se ne terrà un altro al più presto, per far conoscere il resto del mio gruppo.